C’è attesa, nel mondo del private equity e del venture capital, per capire quale è il 5Stelle-pensiero sul capitale di rischio. Così si intensificano i contatti fra l’Aifi, che rappresenta il settore in Italia, con a capo Anna Gervasoni e Innocenzo Cipolletta. ed esponenti del Governo giallo-verde. E’ inutile dirlo. Fra i maggiori fondi di private equity e di venture capital c’è grande preoccupazione, all’interno del nuovo orizzonte politico Lega – Stelle, per le sorti di un settore che continua ad essere importante per globalizzare le aziende tricolori, fornendo le risorse per lo sviluppo internazionale, e per creare tramite il venture capital quelle start-up che sono rare nel nostro Paese rispetto ad altri Paesi europei.
Così, dopo una serie di incontri nelle passate settimane, una delegazione dell’Aifi e degli investitori è pronta per recarsi a Roma il prossimo mercoledì 26 settembre per un convegno alla Camera dei Deputati titolato “La valutazione indipendente dell’OCSE sullo Startup Act italiano. Risultati e raccomandazioni di policy”. Tra i nomi dei presenti indicati nella locandina del convegno ci sono Roberto Fico, presidente della Camera che introdurrà le discussioni, Nick Johnstone e Carlo Menon dell’Ocse, Paolo Sestito, Capo del Servizio Struttura Economica di Banca d’Italia, Stefano Firpo, DG per la Politica Industriale del Ministero dello Sviluppo Economico, Carlo Mammola, Amministratore Delegato di Fondo Italiano d’Investimento SGR e Luca Carabetta, Deputato M5S, Vice-presidente Commissione Attività Produttive. Indicato nella locandina come invitato per le conclusioni è Luigi Di Maio, Vicepresidente del Consiglio, Ministro dello Sviluppo Economico.
Con un parterre di manager e funzionari pubblici competenti. Stefano Firpo, dopo un lungo trascorso a Banca Intesa Sanpaolo con Corrado Passera dove si occupava anche di private equity, è un esperto del settore. E lo stesso Carlo Mammola, Amministratore Delegato di Fondo Italiano d’Investimento, è uno dei manager più noti e con lunga esperienza alle spalle.
Insomma, l’occasione è ghiotta per gli investitori per capire il sentiment dei 5 Stelle sul capitale di rischio. Finora l’Aifi e gli esponenti del settore non avevano mai incontrato il vicepremier Di Maio, ma il sottosegretario leghista Dario Galli. Di Maio saprà dire la sua sul settore del private equity e del venture capital?
In realtà resta da capire chi tra i 5 Stelle sarà davvero presente. Non è infatti chiaro se davvero Fico e Di Maio parteciperanno alla fine al convegno.
Se davvero non ci sarà Di Maio, ministro dello Sviluppo economico, potrebbe essere un’occasione mancata. Il convegno è organizzato dal Movimento dei parlamentari 5 Stelle, con la presenza di tecnici del ministeri e di Bankitalia: anche se in realtà le relazioni tra i tecnici dei ministeri e i 5 Stelle non sembrano essere in questi giorni ai massimi livelli di benevolenza, dopo che il portavoce del Movimento Rocco Casalino in una registrazione ha pronunciato violenti (e volgari) attacchi contro i tecnici del Ministero dell’Economia, pronto – ha spiegato – a un’epurazione stile notte dei grandi coltelli.
Il convegno dunque capita in un momento caldissimo dello scenario politico, con la legge di bilancio ormai prossima, vendette e minacce tra i politici e i tecnici dei ministeri ormai quotidiane e quindi con la possibilità che Di Maio (l’unico che era atteso per verificare cosa mai ci capisse di private equity e venture capital) non sia presente.
In realtà, il deputato del M5S Luca Carabetta, almeno lui per fortuna, sembra avere le competenze corrette per la materia oggetto del convegno: queste tematiche le ha masticate, malgrado la giovane età (è nato nel 1991) visto che si è occupato di start up e ha lanciato lui stesso una start up nel passato: Trivo, che ha debuttato sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo.
Tra le ipotesi c’è quella del lancio di un fondo da 3 miliardi di euro per il settore. Ma da dove dovrebbero arrivare i soldi? Chi li fornirà? La solita Cdp? Oppure come verranno forniti? Inoltre quale struttura potrebbe avere il fondo? Ovvio pensare a un fondo di fondi che poi possa distribuire le risorse ai meritevoli. Ma questa, e altre domande, saranno probabilmente poste proprio il prossimo mercoledì 26 a Roma. Almeno si spera.