L’obiettivo è soltanto uno. Quello di raddoppiare il capitale investito nel giro di poco tempo. Che poi l’investimento sia sul Milan, tramite un mega-finanziamento da 300 milioni a Yonghong Li, oppure l’investimento sui crediti “cattivi” del Monte dei Paschi, la banca salvata soltanto dall’intervento del Tesoro, poco importa. E così, dopo Ansaldo Sts, le innumerevoli partite immobiliari e, appunto, il club rossonero, il fondo Elliott si appresta a realizzare una nuova operazione di investimento in Italia: come indicato da Reuters il gruppo Fonspa, che si muove in coppia con Elliott (il fondo è un azionista di riferimento di Fonspa, con circa il 44% del capitale) e l’investitore americano Fortress si muoveranno assieme ad Atlante (il veicolo creato per salvare le banche italiane) per acquisire i circa 30 miliardi di crediti malati della banca senese. Ovviamente i crediti malati verranno acquisiti a super-sconto, ma la soluzione della patata bollente è una delle condizioni poste da Bruxelles all’Italia per il salvataggio di Siena. Quello che impressiona è l’assolutà neutralità di Elliott: ovunque si fiuti un affare, soprattutto se si parla di situazioni problematiche, il fondo americano si muove. Come il fondatore Paul Singer (nella foto) aveva fatto in occasione del default dell’Argentina, in Italia si cercano occasioni. E i crediti malati di Mps sono una grande occasione di arricchimento nel medio periodo. In pratica, si comprano prestiti non onorati da Mps per andarli a recuperare nel tempo con eccezionali guadagni. Sul Milan c’è sempre di mezzo un prestito: 300 milioni che se non verranno ripagati il prossimo anno da Yonghong Li, faranno diventare il fondo americano il nuovo proprietario del club rossonero. Come indicato in un passaggio del libro BerlusClosing, “se l’uomo d’affari cinese non rimborserà il prestito contratto con Elliott nei prossimi 18 mesi, Rossoneri Luxembourg (cioè il veicolo di Li) finirà in default e il fondo Usa potrà escutere il pegno sulle azioni del Milan e diventerà il nuovo proprietario del club in meno di due anni: probabilmente per rivenderlo ad un altro compratore a un prezzo a questo punto molto più basso, cioè attorno ai 300 milioni di euro”. Insomma, sia si parli di Mps sia di Milan, il guadagno è assicurato.
