Uno degli esiti dell’offerta di Dan Friedkin sulla As Roma sarà il delisting del titolo dal listino. E la notizia non può che essere accolta positivamente: ormai il titolo As Roma aveva un flottante ridottissimo con oscillazioni verso l’alto o il basso che non hanno alcuna giutificazione in base ai fondamentali della società.
Questo andamento si vede tuttora, malgrado sia stata annunciata l’offerta del magnate texano Dan Friedkin sulla quota di controllo di James Pallotta (a 11,65 centesimi) con successiva Opa residuale allo stesso prezzo sulle azioni in circolazione (circa il 13%).
Sarà per l’esiguo flottante (basta un ordine per far muovere il titolo), sarà per speculazioni su improbabili rilanci o altre motivazioni tecniche, ma ieri il club giallorosso ha messo in mostra a Piazza Affari una crescita superiore al 5% raggiungendo quota 31 centesimi, allontanandosi quindi dal prezzo dell’Opa di Friedkin a 11,65 centesimi. Oggi il titolo (alle ore 11) è leggermente in ribasso (-0,16%).
La Consob da tempo ha acceso un faro sulle fluttuazioni del club calcistico che addirittura in febbraio, nel pieno delle speculazioni su Friedkin, era arrivato a raggiungere 60 centesimi. In realtà, il compratore americano paga la quota di controllo della Roma poco più di 63 milioni, a cui aggiungere qualche altro milione per l’offerta residuale. Il resto sono debiti da onorare per oltre 400 milioni. Con buona pace di chi scommetteva su quotazioni ben più remunerative.